content marketing: perché funziona

Versione Audio (Podcast)

Puoi ascoltare questo articolo schiacciando play qui sotto, oppure sulla tua app preferita come Apple Podcast Spotify. Se preferisci la versione scritta, prosegui nella lettura qui sotto.

Oggi parliamo di content marketing

Negli ultimi articoli di questo blog dedicato al “marketing spiegato agli imprenditori”, abbiamo visto:

Di fatto queste 3 guide ti aiutano a costruire un marketing funnel per la tua azienda, che lavora in modo semi automatico.

Se hai letto le 3 guide – o se hai partecipato al mio seminario gratuito – sai che il traffico, gioca un ruolo fondamentale nella tua strategia di online marketing. Generare quanto più traffico possibile di potenziali clienti sul tuo sito web, è di vitale importanza. 

È la benzina del tuo business.

Se ancora non hai letto queste guide, ti consiglio di farlo subito dopo aver divorato questo articolo. È gratis e, nel caso ti fermassero all’ingresso, “tu dì che ti mando io”.

Cosa trovi in questo articolo?

In breve, ecco quali informazioni troverai leggendo fino in fondo:

  • Quali rischi corri se basi tutto sul traffico a pagamento (PPC)
  • Cos’è il content marketing e perché funziona
  • Quali formati usare per i tuoi contenuti
  • Quali social e altri canali usare per divulgare i tuoi contenuti
  • Perché è fondamentale avere un media proprietario
  • Conclusioni: il mio consiglio finale

Il miglior marketing funnel del mondo

Puoi costruire il miglior marketing funnel del mondo ma, senza traffico è come comprare una Ferrari e lasciarla in garage perché il serbatoio è vuoto.

Il traffico a pagamento (pay per click) è la soluzione più veloce che puoi adottare per generare traffico in target. Le 2 principali piattaforme di advertising online sono Google Ads e Facebook Ads. 

Tuttavia, sebbene queste piattaforme abbiano un potenziale enorme e contribuiscano a fare la fortuna delle aziende che sanno metterle a leva, nascondono delle insidie:

  • costi di advertising in costante crescita
  • rischio ban arbitrari (ti chiudono l’account)
  • sempre più concorrenza che si contende gli spazi disponibili (limitati)

Fortunatamente in Italia i costi della pubblicità online sono ancora abbordabili. Se invece osserviamo gli Stati Uniti – che sono più o meno 10 anni avanti a noi – i costi della pubblicità online, in alcuni settori sono davvero proibitivi.

In Italia siamo abituati a pagare un click pochi centesimi o al massimo qualche euro. Nel mercato americano parliamo anche di diverse decine di euro per un singolo click.

Piano piano ci avvicineremo anche noi a quel livello di competizione e, a quel punto, solo chi avrà budget potrà permettersi di fare advertising online. 

Insomma, sarà “game over” per chi non avrà budget sostanziosi.

Quindi è un bene preparare un piano B.

Quali rischi corri se basi tutto sul traffico a pagamento?

Nel caso in cui qualcosa vada storto (e prima o poi succede), il rischio è vedersi azzerare il traffico improvvisamente (e di conseguenza le vendite che derivano dalle tue attività online). 

Una regola universale del business è questa: 

è molto rischioso dipendere da unico fattore che alimenta il tuo business. 

In questo caso da una sola fonte di traffico, peraltro non proprietaria, ovvero su cui non hai controllo.

E poi diciamocelo chiaramente. Facebook non sarà eterno.

È vero, è attualmente la piattaforma migliore e più a buon mercato per fare lead generation (acquisire potenziali clienti) e non esistono ancora alternative all’altezza, ma prima o poi è destinata a morire o a cambiare profondamente. 

Non a caso, Mark Zuckerberg cerca di disinnescare i concorrenti che teme di più, comprandoli (vedi Instagram) o copiandoli (vedi Snapchat), avendo la consapevolezza che la sua creatura o morirà per mano della concorrenza, o per mano sua creando qualcosa che la rimpiazzi.

Una sorta di “plata o plomo”.

“O ti fai comprare o ti prendo i clienti integrando la funzionalità core nei suoi social”.

Esattamente quello che ha fatto con Snapchat. Zuckerberg fece l’offerta, Snapchat rifiutò, Zuckerberg integrò la funzionalità core di Snapchat (le stories) in Instagram.

Il resto è storia.

Anzi, stories.

Come ovviare a questo problema?

Come arginare lo strapotere delle piattaforme di advertising Online?

La cura a tutto questo esiste (da molto tempo) e si chiama: content marketing

Fare content marketing vuol dire “diversificare il rischio”, evitando di puntare tutto su una piattaforma (di terzi) che da un giorno all’altro potrebbe venir meno.

Fare content marketing vuol dire attirare traffico qualificato gratuito (organico) su un media proprietario, che nessuno può toglierti.

Il bello di questa strategia di marketing è che può essere adottata da chiunque, anche con zero budget.

L’unica cosa su cui non puoi lesinare è il tempo, sia che tu voglia occupartente in prima persona, sia che tu voglia delegare la creazione di contenuti ad un professionista, dovrai comunque investire del tempo per dare input, analizzare i feedback e coordinare i lavori.

Cos’è il content marketing?

Il pezzo che stai leggendo è un pezzo di content marketing, ad esempio.

Fare content marketing vuol dire creare contenuti interessanti che attraggono, coinvolgono e persuadono il tuo pubblico target a considerarti come la soluzione migliore possibile alle sue esigenze e problemi.

I benefici del content marketing sono diversi, uno dei principali è costruire autorevolezza.

Come spiego nell’articolo i 7 Segreti del Content Marketing gli effetti positivi del content marketing sono molteplici:

  • Ti aiuta a scalare posizioni su Google
  • Ti aiuta a creare il tuo brand
  • Ti posiziona come esperto del tuo mercato
  • È fondamentale per creare la tua mailing list
  • Chiunque può farlo (non devi essere un webmaster)
  • Ti rende un comunicatore migliore
  • È misurabile
  • Genera risultati che durano nel tempo

Ma c’è un ma. 

Questi effetti positivi non sono così veloci come quando sponsorizzi un post su Facebook (2 click e la “sponsorizzata” è online). Potrebbero volerci mesi prima di raccogliere i primi frutti. 

Motivo per cui, la creazione di contenuti va vista come un’attività lenta, che produce risultati nel medio lungo termine. 

E questa cosa agli imprenditori generalmente non piace, per questo sono una minoranza le aziende che investono in content marketing.

Però, quando inizia a funzionare la macchina del content marketing, potresti continuare a raccogliere i suoi frutti per anni.

Se poi vuoi velocizzare i tempi, puoi fare un uso combinato di contenuti e advertising. Parliamo quindi di investire in advertising per dare maggiore esposizione ai tuoi contenuti. 

Cosa molto strana per la maggior parte delle imprese, che vedono la pubblicità esclusivamente come un mezzo per vendere prodotti, non per “regalare” contenuti, mancando totalmente quella fase di costruzione e rafforzamento del brand che il content marketing completa.

Quali formati usare per i tuoi contenuti? Video, audio o scritto?

Non esiste il formato “migliore”. I principali formati che puoi usare per creare i tuoi contenuti alla fine sono questi:

  • Contenuto scritto
  • Contenuto video
  • Contenuto audio

E questi formati non cambieranno mai, qualsiasi altro nuovo social, tool o piattaforma dovesse essere inventata nel futuro.

Parola di Fassino.

Il mio consiglio è quello di utilizzare il formato che più si addice alle tue attitudini e caratteristiche. Se ad esempio odi stare davanti una telecamera ma ti piace scrivere, scrivi!

Non fare video solo perché hai sentito dire che “questo è l’anno dei video” (cosa che sento dire da 10 anni, ogni anno).

È vero, il video ha delle peculiarità che gli altri formati non hanno, come ad esempio la capacità di costruire più velocemente fiducia, oltre ad essere un contenuto più facile da consumare, perché non richiede lo stesso sforzo della lettura.

E ad essere sinceri, all’inizio, ammenoché non sei Pippo Baudo, nessuno si trova a proprio agio davanti a una telecamera. È una capacità che acquisisci con la pratica.

Ogni formato ha i suoi pro e contro.

Ad esempio, fare video ha come contro quelle di doversi occupare di aspetti tecnici come l’illuminazione, videocamera, sfondo, microfono, editing ecc…

Mentre tutti questi problemi vengono bypassati dai contenuti scritti, che hanno a loro volta il vantaggio di poter essere consumati in qualsiasi situazione (anche in un tram affollato e senza auricolari) oltre che di avere più chance di indicizzarsi su motori di ricerca come Google.

Anche il formato audio è molto interessante, perché ti permette di creare contenuti facilmente e distribuirli sulle varie piattaforme Podcast.

Il fenomeno dei podcast è in crescita costante e ha il vantaggio di non soffrire della competizione che c’è sui social e motori di ricerca, per cui – oggi – è più facile emergere su questa piattaforma che su altre.

Riassumo le peculiarità di ogni formato, in modo da metterti in grado di fare le giuste considerazioni secondo le tue esigenze:

Contenuto Scritto: scrivi dove e quando vuoi senza preoccuparti di questioni tecniche (microfoni, videocamere, luci ecc…) e guadagni posizioni sui motori di ricerca

Contenuto Video: hai un impatto e coinvolgimento maggiore rispetto agli altri formati, inoltre le persone amano guardare video (ed i social li favoriscono).

Contenuto Audio: crei facilmente contenuti, senza dover scrivere o apparire in video. I podcast sono un fenomeno in continua crescita.

Quale formato dovresti scegliere?

A mio avviso dovresti valutare questi 3 aspetti prima di decidere su quale formato orientarti:

  • quanto è facile e veloce per te
  • quanto ti piace creare contenuti in quel formato
  • quanto sei bravo a creare contenuti in quel formato

Assegna un punteggio da 1 a 10 ad ognuna di queste 3 domande e ripeti la cosa per ogni tipo di formato. Avrai una risposta chiara su cosa ti si addice di più.

Se ad esempio creare per video per me è:

  • difficoltoso e richiede tempo
  • non mi piace
  • non mi viene bene fare video

è evidente che difficilmente andrò lontano prendendo la strada dei video. Devi prendere la strada più sostenibile, secondo le tue peculiarità.

Attenzione, non a caso ho messo il fattore “bravura” alla fine.

Infatti, “nessuno nasce imparato” e “ogni cosa è difficile prima di diventare facile” (fine delle frasi da Marzullo).

Per cui solo facendo pratica si diventa bravi. Ad ogni modo meglio partire dal formato con cui hai più familiarità, così parti con un vantaggio e, soprattutto, non rischi di abbandonare dopo 1 mese.


Infatti, la costanza di pubblicazione nel content marketing è un fattore determinante.

Se non ti metti in testa che dovrai continuare a produrre contenuti in modo prolungato, anche se nessuno ti legge o ti ascolta (perché così sarà all’inizio), meglio non iniziare.

Poi, se hai tempo e risorse, nessuno ti vieta di usare tutti e 3 i formati.

Ma il consiglio è quello di diventare forte su un formato/piattaforma, per poi espanderti sugli altri. 

Ad esempio, posso diventare forte prima su Youtube con i video, per poi decidere di aprire un blog, con il vantaggio di avere già maturato un’esperienza e conoscere meglio i gusti del mio target, sapendo quali sono i video più visti, piaciuti e commentati.

Quali canali usare per pubblicare i tuoi contenuti?

Il web è ricco di canali di comunicazione, che possiamo usare per generare traffico sul nostro sito web (o funnel), in molti casi gratis o quasi. Eccone alcuni:

  • Blog 
  • Mailing list
  • Youtube
  • Podcast
  • Facebook
  • Linkedin
  • Instagram

Gli strumenti che amo particolarmente sono quelli che valorizzano maggiormente gli sforzi che faccio per creare contenuti. 

Parliamo quindi di Blog, Mailing list, Youtube e mettiamoci dentro anche i Podcast.

Ora ti spiego perché questi media sono più generosi.

Il bello di questi canali di comunicazione è che offrono benefici a lungo termine sul tuo business, a differenza degli altri che necessitano che tu produca nuovi contenuti ogni giorno per avere visibilità.

Per farti un esempio, un post sulla tua pagina Facebook ha una visibilità che muore in giornata.

Di contro, parlo nello specifico di Blog e Youtube, hanno una cosa in comune: buona parte del traffico proviene dalla “ricerca degli utenti” e questa è una buona notizia per 3 motivi:

#1 visite di maggiore qualità

#2 ogni giorno persone fanno ricerche su quell’argomento

#3 continui a ricevere traffico sui vecchi contenuti (anche di anni)

Infatti, i blog ricevono gran parte del traffico dalle ricerche su Google.

I video su Youtube ricevono parte del traffico dalle ricerche all’interno di Youtube ed in parte anche da Google (avrai fatto caso che molte volte c’è un video nei risultati di ricerca).

Youtube è a tutti gli effetti un motore di ricerca di contenuti video.

Quindi a parità di sforzo, nella creazione dei contenuti, un Blog e un canale Youtube continuano a generare traffico e risultati nel medio lungo termine. 

Insomma, lo sforzo che fai frutta di più.

Riguardo alla mailing list, già sai come la penso e sai che, costruire una mailing list è una delle cose più importanti che puoi fare per la crescita del tuo business, come spiego in questo articolo: “La potente e invisibile macchina delle vendite”.

Per concludere, parliamo del perché il Podcast è uno dei canali su cui ti consiglio di investire. 

Come ti dicevo il fenomeno dei podcast continua a crescere, sempre più persone ascoltano podcast, di qualsiasi argomento. 

Anche il mezzo Podcast è uno di quelli che continua a generare traffico nel medio lungo termine. 

Non solo, il bello è che generalmente, chi ti ascolta per la prima volta e ti apprezza, va a ritroso ad ascoltare anche i tuoi contenuti più vecchi.

Per cui il consiglio che mi sento di darti è di focalizzarti su almeno uno di questi canali che ripagano il tuo sforzo anche nel medio lungo termine e di usare gli altri canali per alimentare traffico sui canali più strategici, soprattutto quelli proprietari, come Sito web, Blog e Mailing list. 

L’importanza di avere un media proprietario

Avrai compreso a questo punto – o magari lo sapevi già – che, in un mondo online in continua e rapida evoluzione, è di vitale importanza avere almeno un media proprietario dove:

  • nessuno può chiuderti l’account
  • le regole le decidi tu
  • nessuno può toglierti visitatori/clienti

Parlo quindi del tuo sito web, del tuo blog, della tua mailing list.

Lo so, non è molto sexy parlare di questi strumenti “classici”. 

È più figo parlare dei nuovi fenomeni social (tipo Tik Tok), ma una cosa è certa: fra 10 anni siti web, blog e mailing list esisteranno ancora, Tik Tok (o altra novità) è tutto da vedere.

Per intenderci, nessuno può chiuderti il sito web, nessuno può portarti via gli iscritti alla tua mailing list.

Lavorare sulla crescita di un canale proprietario ti mette al riparo dal rischio che, un giorno, il vero proprietario, che sia Mark Zuckerberg o chi per lui, ti chiuda il profilo, la pagina o l’account pubblicitario e di fatto chiuda il rubinetto del tuo business.

Dobbiamo sempre essere consapevoli del fatto che:

  • i social nascono e muoiono
  • le piattaforme pubblicitarie bannano (e hanno norme sempre più restrittive)
  • qualsiasi tool non sia tuo, un giorno potrebbe condannarti

Non fraintendermi, non sto dicendo di non usare i social, anzi. Ti sto semplicemente dicendo di basare la tua strategia su almeno un media proprietario e al contempo sfruttare come puoi tutte le piattaforme (social e non) che ti permettono di crescere, senza però consegnargli completamente le chiavi e il futuro del tuo business.

CONCLUSIONI

Come da premessa, rinunciare al potenziale delle piattaforme di advertising come Facebook e Google Ads, sarebbe da pazzi, soprattutto in Italia dove, a differenza di altri mercati, i costi sono ancora abbastanza contenuti e abbordabili per professionisti e PMI. 

Tuttavia, sarebbe altrettanto folle basarsi unicamente su questo tipo di traffico.

Integrare una strategia di content marketing attraverso media proprietari è la cosa che sicuramente ti consiglio, per diversificare il rischio e per sfruttare i vantaggi che, in ogni caso, la sola pubblicità non può offrire (come costruire autorevolezza e brand).

Ora tocca a te. Hai già una strategia di content marketing?

Oppure, quali formati e strategie pensi di applicare per primi

Scrivimelo nei commenti

The following two tabs change content below.
Consulente e Formatore, autore del libro: “I Segreti del Web Marketing Immobiliare”, (Franco Angeli), aiuta le imprese ad andare online in modo efficace. Tiene corsi di Formazione sul marketing online. Con questo Blog aiuta gli imprenditori a conoscere e ad applicare i vantaggi del web marketing nella propria impresa.

Lascia un commento

La tua email non verrà pubblicata.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.