5 Errori di Marketing su Facebook Aziende

Con i suoi 28 e rotti milioni utenti in Italia, Facebook è un canale che offre una grande possibilità a tutte le aziende, di qualsiasi dimensione, di intercettare il proprio pubblico, instaurare un rapporto e creare opportunità business che fanno bene al loro fatturato. Tuttavia, c’è un grande fraintendimento, che impedisce agli imprenditori, soprattutto quelli a capo di piccole imprese che non hanno un ufficio marketing, di utilizzare al meglio il social network più grande al mondo, per far crescere e prosperare la propria impresa.

In questo articolo ti metterò in guardia dai 5 errori più comuni e dannosi, spiegandoti anche come rimediare,

per aumentare le probabilità che la tua presenza su Facebook aumenti di efficacia e ti porti risultati concreti. Se non mi credi, puoi sempre continuare a postare foto di gattini che fanno tanta dolcezza ed ottengono tanti like (ma zero vendite).

Partiamo!

Errore #1: Non avere un piano

Il fatto che Facebook sia facilmente utilizzabile da chiunque e che sia di estrema semplicità aprire una pagina, profilo o gruppo, non vuol dire che, non necessiti di una strategia per poter essere utilizzato con efficacia.

Quando uno strumento è facile da usare, porta a pensare che non necessiti di una strategia e di un uso professionale, tanto che ci vuole, apri la paginetta, inviti il mondo intero a mettere mi piace (anche chi non gliene può fregare di meno di ciò che vendi) ed il gioco è fatto. Si, nei tuoi sogni. Questa è la ricetta per non avere successo su Facebook.

Il fatto che tu sappia nuotare, non fa di te un campione di nuoto.

Lo stesso accade con Facebook, il fatto che tu sia in grado di aprire una pagina e scrivere dei post o pubblicare foto e video, non fa di te un esperto di social media marketing. Facebook, è semplicemente un canale di comunicazione, che ha le sue regole ed i suoi meccanismi e, ignorarli, vuol dire incontrare delusioni certe.

Se vuoi fare un uso professionale della tua presenza su Facebook, prima di tutto, devi avere una strategia, e quindi un piano editoriale, alla base di una pagina Facebook di successo.

COME RIMEDIARE ALL’ERRORE #1

Cosa intendo per avere una strategia ed un piano editoriale?

Prima di tutto devi decidere quali sono gli argomenti (o categorie) a cui dedicherai dei post, che siano di semplice testo, con foto o video.

Dopodiché dovrai stabilire quanti post pubblicare durante la settimana ed in quali giorni ed orari.

Chiaramente non puoi pensare di avere una pagina Facebook di successo se pubblichi un post al mese. Un post al giorno potrebbe essere l’ideale. C’è chi posta anche più volte durante la giornata tutti i giorni ma, ovviamente, questo dipende dalle risorse che hai e dalla tipologia di business. Ad esempio, la pagina di un quotidiano posterà più volte al giorno, a differenza della pagina di un’azienda.

Errore #2: usare i profili al posto delle pagine

Altro errore molto gettonato e limitante è l’uso del profilo per creare l’identità della propria azienda sul social blu. Molte persone commettono questo errore (chi con malizia chi inconsapevolmente) per avere la possibilità di “richiedere le amicizie”, cosa che, con una pagina non è possibile fare. Ma Facebook lo dice chiaramente:

“i profili sono per le persone, le pagine per le aziende”

E’ quindi vietato usare un profilo per promuovere la propria azienda. Ma il problema non sta solo nell’infrangere una delle regole di Facebook più importanti, cosa che potrebbe comportare la chiusura del tuo account. Infatti, questa strategia è fortemente limitante per 3 principali motivi.

Motivo #1: i profili hanno un limite di 5000 amici, dopodiché non è possibile più aggiungerne altri. Oltretutto aggiungere persone a casaccio non è il modo migliore per creare una base di potenziali clienti.

Motivo #2: i profili non hanno gli “insight”, ovvero una serie di dati e statistiche che ti permettono di misurare l’andamento della tua pagina e quindi raccogliere informazioni preziose per migliorare la tua strategia. Puoi ad esempio scoprire quante persone visualizzano i tuoi post e quanti click ottengono gli stessi.

Motivo #3: i profili non possono utilizzare le sponsorizzazioni (Facebook Ads). Questo è probabilmente il limite più grande, poiché, le sponsorizzazioni ti permettono di amplificare vertiginosamente la visibilità dei tuoi post e della tua pagina, consentendoti di intercettare nuovi clienti.

C’è un fatto però, che va considerato sui profili. Effettivamente, Facebook fa in modo che nelle notizie vengano mostrati più spesso i contenuti dei profili (amici) piuttosto che quelli delle pagine. Il motivo è dovuto proprio ai contenuti che le persone preferiscono vedere su Facebook: le storie dei propri amici, piuttosto che quelle delle aziende. Se fai un attimo mente locale, guardando il tuo news feed (la fascia centrale di Facebook dove scorrono notizie), noterai che vengono mostrati più spesso i post dei tuoi amici rispetto a quelli delle pagine che segui. In realtà, noterai anche che, ti vengono mostrati i post di quegli amici con cui interagisci più spesso (like, commenti, condivisioni, chat…)

Perché Facebook fa questo?

Perché se mostra i contenuti che gradisci maggiormente, questo ti incentiva a rimanere più tempo sulla piattaforma e continuare a tornare più spesso. Questo gli garantisce l’interesse degli inserzionisti e quindi entrate pubblicitarie maggiori.

Ecco perché, puoi sfruttare intelligentemente questo aspetto, utilizzando il tuo profilo personale per fare personal branding, ma, per attività strettamente collegate al tuo business, dovrai utilizzare la pagina.

COME RIMEDIARE ALL’ERRORE #2

PROFILO
Usa il profilo personale per fare personal branding. Il profilo ti sarà necessario ad esempio se vorrai fare degli interventi su gruppi tematici inerenti il tuo business o, meglio ancora, se vorrai creare un tuo gruppo dove convogliare tutti i tuoi potenziali clienti ed ingaggiare conversazioni producendo contenuto ed invogliando gli altri membri ad intervenire. Questo ti aiuterà ad affermarti come punto di riferimento del tuo mercato e, indirettamente, farà bene anche alla tua azienda.

PAGINA AZIENDALE
Realizza una pagina aziendale che utilizzerai principalmente per creare valore e, in parte, per “spingere” i tuoi prodotti e servizi, in modo elegante ed intelligente ovviamente. Dal tuo profilo puoi invitare i tuoi amici – solo quelli potenzialmente interessati ai tuoi prodotti – a mettere “mi piace” alla tua pagina. Come vedi, profilo e pagina, si aiutano a vicenda per sfruttare al 100% tutto il potenziale di Facebook.

Errore #3: cercare di vendere a tutti costi

L’approccio sbagliato che gli imprenditori hanno con Facebook è considerarlo come un mercato rionale dove mettere a tutti i costi in bella mostra i propri prodotti sperando di venderli ai passanti. Se hai provato una strategia simile, sai bene che su Facebook non funziona, né su nessun altro social network.

Facebook è un luogo di conversazione, non è un canale televisivo dove tu lanci lo spot pubblicitario e gli lo spettatori subiscono passivamente, al contrario, in Facebook, sono le persone che decidono cosa guardare e cosa no e, grazie ad uno speciale algoritmo, vengono mostrati solo quei contenuti che riscuotono gradimento e, i post non sponsorizzati, che non ottengono interazioni, cadono nell’invisibilità.

Entrare a gamba tesa su Facebook con una strategia sfacciatamente promozionale, che non cerca minimamente di creare valore e coinvolgere gli utenti, è totalmente fuori luogo. E’ come se, in una festa, anziché socializzare con gli invitati, ti presentassi alle persone con l’unico scopo di vendergli qualcosa. Susciteresti subito una cattiva impressione e verresti evitato alla grande ed è ciò che accade alle aziende che assumono questo comportamento su Facebook.

COME RIMEDIARE ALL’ERRORE #3

Il rimedio a questo errore coincide con la soluzione per l’errore #4, quindi prosegui nella lettura 😉

Errore #4: non creare valore

Dunque cosa scrivere su Facebook se i post palesemente promozionali non funzionano?

Come spiego nel video che vedrai fra poco, su Facebook, devi fare “il giro lungo”, promuovere direttamente i propri prodotti e servizi non funziona. Ciò che ti consiglio di fare è creare contenuti di valore, per far apprezzare il tuo brand e, sfruttare questo vantaggio in un secondo momento per vendere.

Quindi prima crea valore, poi vendi, ma per farlo, dovrai utilizzare strumenti esterni come il tuo sito web, landing pages, newsletter ecc…

Insomma, Facebook deve essere la piazza in cui incontri le persone, dopodiché le inviterai nel tuo ufficio per parlare di lavoro.

Gli utenti che entrano nella tua pagina devono vedere solo valore. Traghetterai quelli che “sono pronti” su altri canali per iniziare a parlare di lavoro.

>> In questo video ti parlo proprio dell’errore #4

COME RIMEDIARE ALL’ERRORE #4

Se hai lavorato bene all’errore #1 e quindi hai una strategia, hai stabilito una linea ed un piano editoriale, che determineranno la quantità dei post settimanali che pubblicherai, il loro tono e, ovviamente, dovrai cercare di creare quanto più valore possibile, per fare in modo che le persone si interessino spontaneamente (magari con qualche tua “spintarella”) a ciò che vendi.

Ritornando all’esempio della festa, dovrai fare in modo che, le persone si interessino spontaneamente a ciò che fai per mestiere, e siano loro stessi a fare un passo in quella direzione. Per ottenere questo risultato però, dovrai conquistarti la loro fiducia e simpatia, di certo non puoi ottenere questo risultato piazzando sul buffet i tuoi biglietti da visita.

Se ad esempio vendi racchette da tennis, sulla tua pagina Facebook scriverai dei post che offrono consigli su come scegliere la racchetta migliore, oppure potresti scrivere dei post in cui dai delle dritte su come fare un rovescio a due mani, o ancora, potresti condividere video degli highlights di Novak Djokovic ecc… Capito il senso? Fai il “giro lungo”, parlando di temi collaterali al tuo prodotto. Poi, nessuno ti vieta, ad esempio nel post dove parli di come scegliere la racchetta, di mettere una chiamata all’azione finale alle tue offerte. Nessuno ti vieta, nel caso del video di Djokovic, di far notare il tipo di racchetta che usa… capisc’amme…

L’importante è pubblicare contenuti correlati con ciò che vendi, in ogni caso chi ti segue sa cosa vendi e, il fatto di stare costantemente davanti ai loro occhi farà in modo che, quando sentiranno il bisogno di acquistare una racchetta, indovina chi gli verrà in mente per primo?

Al contrario, pensare solo a vendere, senza creare alcun valore, non ti farà vendere molte racchette su Facebook…

Errore #5: non usare le sponsorizzazioni

Un’altra errata convinzione degli imprenditori su Facebook è che sia uno strumento totalmente gratuito e che non necessiti di particolare impegno per generare risultati. In realtà, è fortemente limitante l’uso di Facebook senza le sponsorizzazioni. Ammenoché tu non sia una Star o un Vip, sarà molto difficile per te ottenere la visibilità di cui necessiti senza l’uso delle sponsorizzazioni, ovvero i Facebook Ads.

Come ti dicevo prima, Facebook mostra più volentieri i post scritti dai profili piuttosto che quelli delle pagine aziendali e, la percentuale media di utenti che un post di una pagina raggiunge è spesso ad una sola cifra. Quindi, sarebbe insensato impegnarsi tanto nel creare contenuti di valore, ignorando che, solo una minima parte della tua base fan vedrà quei contenuti. Quindi ti consiglio di usare Facebook Ads sia per far crescere la tua base fan (almeno all’inizio per popolare la pagina), sia per aumentare la visibilità dei tuoi post.

Oltretutto, il grande potenziale della piattaforma Facebook Ads è che puoi indirizzare i tuoi annunci verso quegli utenti che hanno maggiori probabilità di trasformarsi in clienti, infatti, puoi ad esempio indirizzare il tuo annuncio (che sia un contenuto di valore piuttosto che una offerta) a persone di un’età compresa fra i 25 ed i 45 anni, che vivono nella città dove tu operi e che hanno dimostrato interesse per il prodotto e servizio che tu offri.

Insomma, puoi intercettare il tuo cliente ideale, mostrandogli i tuoi contenuti ed i tuoi annunci pubblicitari, anche se questo non ti sta cercando attivamente (come accade su Google).

COME RIMEDIARE ALL’ERRORE #5

Togliti dalla testa che Facebook sia gratis, non lo è, almeno se vuoi sfruttare il suo vero potenziale. Pianifica un budget, magari anche di soli 5 euro al giorno. E’ già qualcosa, e ti aiuterà molto ad amplificare la portata dei tuoi post, premiandoti dello sforzo che fai nel produrli. Il modo più semplice che c’è per usare Facebook Ads è fare click su “metti in evidenza il post”, il pulsante che si trova subito sotto ad ogni post della tua pagina, come vedi dall’immagine qui sotto:

metti in evidenza su facebook (esempio)

Questa è una versione semplificata di Facebook Ads, che ti permette con due click di sponsorizzare i tuoi post facendoli vedere ai tuoi fan ed ai loro amici, non è tutto quello che puoi fare con la piattaforma ma è semplice da fare e ti consiglio di partire da qui. Poi c’è tutto un mondo nella creazione di campagne Facebook Ads, che magari tratteremo in un altro articolo specifico, comunque, come ti ho già anticipato prima, puoi fare degli annunci specifici (diversi dai post) che potrai indirizzare al tuo target di riferimento.

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi fare un “ripasso” – facendoti anche qualche risata – io ed Alessio Beltrami, abbiamo dedicato una intera puntata del podcast a questi 5 errori. Puoi ascoltarla direttamente schiacciando Play sul pulsante qui sotto, oppure su iTunes.

>> Ascolta su ITunes

>> Ascolta qui sotto (Spreaker):

NOTA: se ti interessa saperne di più su Facebook Ads, visita la pagina ufficiale >> https://www.facebook.com/business

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Consulente e Formatore, autore del libro: “I Segreti del Web Marketing Immobiliare”, (Franco Angeli), aiuta le imprese ad andare online in modo efficace. Tiene corsi di Formazione sul marketing online. Con questo Blog aiuta gli imprenditori a conoscere e ad applicare i vantaggi del web marketing nella propria impresa.

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    2 Risposte a "I 5 ERRORI DI MARKETING SU FACEBOOK CHE IMPEDISCONO ALLE AZIENDE DI OTTENERE RISULTATI"

    • […] Similmente all’email, i social ti aiutano a diffondere i tuoi contenuti. Attenzione, sto parlando di contenuti, non di pubblicità. In realtà, diffondendo contenuti nella maniera giusta ti stai facendo lo stesso pubblicità, ma in un modo più indiretto ed elegante. Grazie ai social puoi condividere i tuoi articoli, i tuoi video e i tuoi podcast. Chiaramente anche sui social network, proprio come per l’email, dovrai crearti un pubblico. Ti consiglio di iniziare con un solo social network, quello dove magari è più semplice intercettare il tuo pubblico target, e raggiungere un determinato seguito. Solo dopo, cerca di capire se puoi aprire altri profili social. Prendiamo in esame Facebook, il secondo sito al mondo più visitato (in testa c’è Google). A differenza di Google però, Facebook, gode di un tempo di permanenza sul sito decisamente più alto infatti, su Google fai una ricerca, trovi il sito che ti interessa e lasci Google. Su Facebook invece stringi amicizie, pubblichi le tue foto, i tuoi post, condividi video, condividi link, chatti con gli amici, giochi online ecc… Come vedi, le persone passano un mucchio di tempo su Facebook, ecco perché, se il tuo target è lì dovresti valutare seriamente se iniziare a comunicare sulla piattaforma. Non è obbligatorio andare su Facebook, piattaforma che, effettivamente è abbastanza inflazionata e dove risulta difficile avere visibilità senza fare investimenti pubblicitari. Come si dice, meglio essere re all’inferno che servi in paradiso. Quindi potresti optare per una piattaforma social con meno iscritti ma con più alto potenziale di visibilità. Tradotto, meno cani attorno ad un osso, ovvero, il rapporto fra utenti ed aziende è ancora favorevole. Se vuoi approfondimenti sul Facebook Marketing, leggi questo articolo: https://www.marketingsemplice.it/blog/i-5-errori-di-marketing-su-facebook-che-impediscono-alle-aziend… […]

    • […] spiego nell’articolo “ i 5 errori di marketing su Facebook”, approcciarsi ad un social network senza avere un piano in mente, equivale ad andare a tentativi, […]

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