Cos’è la vision aziendale? Detto in due parole è la proiezione nel futuro dell’azienda. Queste le vision di imprese che non hanno bisogno di presentazioni:
FORD
“I cavalli dovranno scomparire dalle nostre strade”NIKE
“Portare ispirazione e innovazione a tutti gli atleti del mondo. Se hai un corpo, allora sei un atleta“MICROSOFT
“Un computer in ogni scrivania e in ogni casa”
Adesso immagina il contesto storico in cui Microsoft o Ford hanno dichiarato la loro vision. Probabilmente sono stati presi per pazzi. Nel caso di Bill Gates, quando un computer occupava una stanza intera e costava una barca di soldi, che impatto poteva avere nelle persone una dichiarazione del genere? Un computer in ogni casa, suonava assurdo. Stessa cosa valeva per Henry Ford che, quando ha iniziato a costruire automobili, la normalità erano cavalli e calesse. Ford è celebre anche per la frase “se avessi chiesto alle persone cosa volessero, mi avrebbero chiesto cavalli più veloci”. Quest’ultima citazione ti fa capire quanto fosse visionario (e quanto c’avesse azzeccato) quest’uomo.
Insomma, la vision è qualcosa a metà fra una grande ambizione ed un sogno.
A questo punto anche io (nel mio piccolo) voglio essere preso per pazzo 🙂
Questa è la VISION di Marketing Semplice:
“Un esperto di marketing in ogni imprenditore”
Perché sono così fissato con il marketing al punto da mettermi in testa che tutti quelli che hanno una partita iva dovrebbero impararlo?
Perché il marketing salva le vite delle imprese e degli imprenditori (oltre a farle crescere e prosperare). E poi ci sono passato. Creare un’impresa ignorando il marketing equivale affidarsi agli eventi e quindi ad una buona dose di fortuna. Creare un’impresa orientata al marketing non significa automaticamente avere un successo strepitoso ma, quanto meno ti evita disastrosi fallimenti – se ti va male – mentre se ti va bene ti permette di fondare solide basi per un business prosperoso.
Francesco ma chi sei tu per insegnare a noi il marketing?
Bella domanda. Non me l’aspettavo! 😀 Non sono un genio né un guru del marketing. Sono semplicemente uno che, ad un certo punto della sua vita lavorativa, ha capito che, nel business, senza marketing non si andava da nessuna parte.
Il marketing è l’anima di un business sano.
Io l’ho capito dopo aver commesso errori in modo seriale. Ma quando ho capito che, imparando il marketing, avrei finalmente fatto funzionare le mie idee e le mie attività imprenditoriali, tutto è cambiato (in meglio). Fortunatamente è una materia che mi appassiona per cui questo ha facilitato le cose. Ho iniziato a leggere qualsiasi cosa parlasse di marketing, oltre che partecipare a corsi formazione, seguire blog, newsletter e – soprattutto – ho cercato di applicare quello che ritenevo valido e che pensavo potesse produrre risultati concreti nella pratica.
Oggi chiunque può diventare esperto di qualsiasi cosa, le informazioni di certo non mancano, abbondano!
Devo dire che, se non ci fosse stato internet, tutto sarebbe stato molto più difficile. Internet ti permette di testare in anticipo un business o semplicemente un’idea. Perché? Perché hai il 100% del controllo e tutto è tracciabile. Vedi il risultato di ogni sforzo che fai.
ESEMPIO:
Spendo 1000 euro di pubblicità su Google e ricavo 10.000 euro.
Come fai a conoscere il ROI? (ritorno sull’investimento). Semplice. Con Google puoi tracciare tutto e sapere quanto ti è costato ogni contatto e, di conseguenza ricavi o perdite. Puoi sapere addirittura qual è stata la parola chiave e quale annuncio ha generato la vendita (nel caso di un e-commerce) piuttosto che il contatto (nel caso la vendita non avvenga online). Ovviamente non c’è solo Google. In linea di massima online tutto è misurabile e, soprattutto, non sei costretto a fare investimenti massivi per capire solo dopo (quando è troppo tardi) che la campagna è andata male. Quello che ad esempio potrebbe accadere con una campagna in tv, radio, giornali ecc…
Il fatto di poter misurare ogni strategia di marketing, fino ad arrivare all’annuncio o alla singola parola che ha determinato il successo di una campagna, ti permette di capire dove stai andando bene e dove stai sbagliando. Questo inevitabilmente ti fa crescere e sgombera il campo dalle pompose teorie accademiche alle effettive strategie funzionanti. Di certo non puoi pensare di diventare un esperto di marketing senza “applicare” quanto impari e, con internet, questo è possibile.
Hai un’idea? Hai in mente un business rivoluzionario? Testalo! Come si fa?
- Crea la pagina del tuo servizio/prodotto
- Individua il tuo pubblico target
- Crea un annuncio pubblicitario su Google o Facebook
- Misura i risultati
Il tutto con un investimento irrisorio rispetto a quanto dovresti sborsare per avviare “al buio” un’attività. Decisamente molto più conveniente rispetto al creare un prototipo di un prodotto, piuttosto che tirare su un’azienda per capire che poi il mercato non è interessato a lei.
Francesco allora non serve il marketing tradizionale vista l’efficacia dell’internet marketing?
Certo che serve, anzi è necessario!
Non confondiamo la promozione – che si sta decisamente spostando online – con il marketing in senso più ampio. Perché un’azienda ha successo online e cresce e prospera grazie al web marketing? Se un’azienda funziona online, vuol dire che ha già superato con successo prove come:
- Studiare il mercato di riferimento
- Studiare il target
- Risolvere un problema che il target ha in modo migliore/diverso dai concorrenti
- Farsi trovare/vedere dal target di riferimento
Se salti questi punti, difficilmente puoi avere successo online. Quindi la risposta è no. Non puoi avere successo con l’internet marketing se alla base non hai un business valido.
Cosa vuol dire business valido?
- Hai un prodotto/servizio che il mercato cerca
- Sei diverso/migliore dei tuoi concorrenti
- Riesci a raggiungere il tuo target in modo costante
Qual è il bello di internet nel business?
Che se vuoi testare un’idea senza farti del male puoi farlo! Per dimostrarti di come sia possibile ti faccio un’esempio su un settore in cui, se sbagli ti fai veramente male, parliamo dell’immobiliare. Quanti costruttori sono alla canna del gas perché hanno costruito “cattedrali nel deserto”? Ed ora si trovano li a cercare di vendere sottocosto senza neanche riuscirci.
Come può un costruttore, grazie ad internet, evitare fallimenti annunciati?
Con qualche migliaio di euro può fare una campagna online, per testare l’interesse dei potenziali clienti nella sua iniziativa. Quindi potrebbe fare pubblicità su Google con un annuncio del tipo:
“Vuoi una bella casa nuova a …? Scarica gratis la brochure”
Ovvio che il download di una brochure non equivale a fare una vendita ma, se vedi che a scaricare questa brochure sono una manciata di persone, ti rendi conto che non tira una bella aria e che puoi evitare di bruciare milioni di euro in una iniziativa immobiliare votata all’insuccesso ed al fallimento.
Quando la teoria va a braccetto con la pratica accade la magia.
Il problema degli imprenditori sul marketing, soprattutto sul lato promozione, è proprio questo: non verificano se quello che applicano funziona. Il più delle volte si limitano a “provare” questo o quello per vedere cosa succede. Questo non è marketing ma giocare d’azzardo. Questo accade quando si parla di piccole imprese, mentre nelle imprese medio-grandi il marketing è un qualcosa che viene delegato alle agenzie di comunicazione che, non di rado, incorrono nell’errore di creare campagne marketing più per soddisfare l’ego dell’amministratore delegato piuttosto che per ottenere risultati concreti (aumento vendite, profitto e fatturato). Oggi con il web poi, puoi veramente conoscere il ritorno di ogni euro investito e sapere alla perfezione quale canale funziona e quale no, riducendo gli sprechi a zero e massimizzando gli investimenti che generano ritorno economico.
Per semplificarti il concetto, arrivi a quel fatidico euro che si moltiplica per 2/3/4 anche 10 volte, bell’affare vero?
Perché oggi senza marketing sei destinato a fallire?
Tranne situazioni particolari, in cui hai poca o nessuna concorrenza (insomma una sorta di monopolio) forse non hai bisogno di marketing. Dico forse perché le cose non restano uguali in eterno e, quando le cose cambiano, i dinosauri sono destinati ad estinguersi. (Aziende che ignorano il marketing = dinosauri)
Come non ne avevano bisogno tutte quelle aziende che, in periodo di vacche grasse, riuscivano a vendere tutto quello che erano in grado di produrre. Questa è la classica situazione in cui la domanda supera l’offerta. Quando si verifica questa situazione, puoi anche ignorare il marketing. ESEMPIO: il mercato immobiliare “drogato” degli anni 2000. Per un agente immobiliare l’unico problema era acquisire l’immobile, dopodiché si vendeva quasi da solo.
Questa era la situazione di diversi settori. Con il tempo le cose sono cambiate. Oramai quasi tutte le categorie si sono saturate e quindi hanno una concorrenza molto forte. Se poi nasce una nuova categoria merceologica che funziona, la saturazione in quel caso avviene ancora più velocemente, e restano nel mercato solo le aziende competitive. Non parliamo poi della tassazione che ha alzato ancora di più l’asticella della difficoltà ad imprendere in Italia. Insomma, oggi a parte qualche rara eccezione, un’azienda per fuzionare deve essere competitiva e, cercare di competere senza un buon marketing, equivale a mettersi in sella ad un motorino 50 per gareggiare nella Moto GP.
(In proposito ho scritto un articolo dal titolo “Licenza di marketing per aprire un’attivita obbligatoria”)
Ma c’era davvero bisogno che uno come me, oltretutto senza titoli accademici, si mettesse a parlare di marketing?
Uno dei motivi che mi ha spinto a buttarmi nell’avventura “Marketing Semplice” è proprio questo: fai fatica a capire il marketing spiegato da un accademico. Spesso usa termini altisonanti ed un linguaggio troppo tecnico per l’imprenditore comune. Oltretutto hai l’impressione che quello che ti dicono non sia applicabile nella vita di tutti i giorni di una piccola impresa e sia solo appannaggio di multinazionali con uffici marketing grandi quanto un supermercato. E questo non fa che allontanare gli imprenditori dal marketing. E se gli imprenditori (soprattutto i piccoli imprenditori) continuano a creare aziende senza dare il giusto peso al marketing, rischiano di aprire imprese votate al fallimento.
(Leggi anche “Per fare marketing non serve un professore”)
Ti interessa approfondire maggiormente questi concetti? Allora leggi questo articolo >>
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